lunedì 7 febbraio 2011

Il sole spaccato due -mostra personale di Marcello Magnanelli

E' la stessa terra che ha dato i natali ad Alberto Burri, quella che ospita in questi giorni, presso la tipografia Grifoni Donati, una delle più antiche e storiche di Città di Castello, in Corso Cavour 20, la mostra personale, dal titolo il Sole Spaccato due, dell' enfant prodige Marcello Magnanelli. In esposizioni oltre 15 tele che raccontano il percorso pittorico svolto dall'artista dagli anni 1970 fino al 2011. Sembra un paragone assurdo, eppure sono molte le similitudini che legano il pittore tifernate al grande Maestro del Novecento.
Entrambi da sempre hanno cercato di rompere gli schemi dell'arte tradizionale per immergersi nelle speculazioni introspettive dell'onirico e dell'immaginifico. Ma non solo,come per Burri le cui tele più significative nascono durante la prigionia, anche per Magnanelli sono le difficoltà e le traversie della vita che lo spingono verso delle creazioni sempre più prettamente concettuali.
Negli anni ottanta, poco più che ventenne, il Magnanelli propone i suoi lavori al grande pubblico che vengono immediatamente accolti in maniera favorevole dalla critica di settore. Tra i primi a prendere in considerazione le tele del giovane artista lo storico dell'arte Giuliano Serafini. Nel corso del tempo Marcello Magnanelli si è discostato sempre più dalla pittura contemporanea per immergersi totalmente in un profondo processo interiore. Nascono in questo modo i lavori più recenti, figli del suo essere artista tout court, di essere sempre dentro e fuori gli schemi tradizionali. Si arriva così ai quadri degli ultimi anni, dove l'artista sembra prendere le distanze dalla scuola di Burri, per arrivare ad una pittura più scarna, più essenziale che lo porta a confrontarsi con l'arte di Eduard Munch e del pittore maledetto americano Jean Michel Basquiat.
Come per questi ultimi due anche Marcello ha intrapreso un lavoro di semplificazione, dove pochi ed essenziali elementi dominano la tela, eppure sono grida che lanciano lacrime di profondo pathos.
Presso i locali della tipografia di Città di Castello la mostra si potrà visitare fino al 20 febbraio con i seguenti orari 11 – 13 ,17,30- 20,00 tutti i giorni con ingresso gratuito. Attualmente i lavori del pittore tifernate si trovano in mostra permanente presso la galleria l'Arte Reale di Bettona, il ristorante i Quattro Gatti di Passaggio di Bettona ed il Centro Internationale Pompadour di Parigi.

Sonia Terzino
Ufficio Stampa